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Il ruolo sociale e i doveri del (bravo) Consulente Finanziario

Il ruolo sociale e i doveri del (bravo) Consulente Finanziario

Molti clienti ancora non se ne sono resi conto pienamente, ma il lavoro del Consulente Finanziario, da tempo ormai, travalica ampiamente quello di "semplice" propositore di prodotti finanziari.

O, in una peggiore interpretazione, quello di (presunto) guru della finanza, capace di darti la "dritta giusta".
Nella sua essenza, il ruolo in questione penetra a fondo nella vita dei clienti, per comprenderne non solo i prioritari bisogni in termini economico-finanziari, ma anche le paure, i desideri realizzabili e non, i sogni e i rischi latenti.
Quello del (bravo) Consulente Finanziario, è un ruolo, a mio avviso, "sociale".
Sociale nel senso che tale professione, ove ben fatta ovviamente, migliora e accresce il benessere non solo del singolo cliente e della sua famiglia, ma, più in generale, dell'intera società.
Tuttavia, proprio affinché l'attività del (bravo) Consulente Finanziario possa esprimere al meglio le sue potenzialità, ritengo opportuno ricordarti quali sono, o almeno, dovrebbero essere, i doveri sociali nei confronti del cliente.

> PROTEGGERE IL TENORE DI VITA DEL CLIENTE.
E' questo il vero punto di partenza di un efficace ed efficiente percorso di pianificazione finanziaria, perché sono i rischi puri (pensa al rischio di premorienza o, inversamente, al rischio di longevità, al rischio di invalidità, ad alcuni rischi legali ed imprenditoriali...) quelli che, dall'oggi al domani, possono veramente minare il tenore di vita di un individuo.
Il primo dovere sociale del Consulente, naturalmente nei limiti del possibile, è quello di evitare che il cliente cada in rovina.
Rientrano allora in quest'ottica, soluzioni di tipo assicurativo come la Temporanea Caso Morte (o TCM), la Long Term Care (o LTC), invalidità e coperture sanitarie, nonché soluzioni in grado di separare il patrimonio del cliente dall'andamento della sua attività lavorativa.
Protezione allora.
Prima di tutto il resto.

> ACCRESCERE L'ACCUMULAZIONE DI RISORSE FINANZIARIE, E RENDERE PIU' EFFICIENTE LA FASE DI DECUMULO.
Due facce della stessa medaglia.
Da un lato i mutamenti socio-demografici in atto, e la "poco rosea" situazione delle finanze pubbliche, renderanno per tutti necessario accumulare più risorse nel corso del tempo onde evitare di dover ridurre in futuro il proprio tenore di vita.
Vivremo più a lungo, con minori fattori di conversione in rendita, e godendo di meno welfare: di un PAC ne abbiamo bisogno tutti ... di un Fondo Pensione anche!
Similmente, l'efficientamento della fase di decumulo delle risorse finanziarie diventerà un aspetto fondamentale per evitare di sopravvivere ai nostri soldi, rischio ormai ben chiaro a molti pensionati in tutto il mondo.

> UTILIZZARE AL MEGLIO I MERCATI E RENDERE EFFICIENTI GLI INVESTIMENTI DEI PROPRI CLIENTI.
Questo è il core business dei Consulenti Finanziari.
In quest'ambito di lavoro rientrano le tradizionali logiche di diversificazione del patrimonio (comprendendo al suo interno anche beni non strettamente finanziari), e di monitoraggio, anche strada facendo, del rischio.
Ma un buon Consulente dovrebbe anche condurre, nel medio-lungo termine, il proprio cliente a sfruttare in maniera efficiente le opportunità dei mercati finanziari.
Con questo non intendo assolutamente dire che il Consulente si deve cimentare nel market timing (la scelta del momento giusto per investire ed entrare nei mercati, oppure per disinvestire ed uscirne) o nello stock picking (la selezione dei singoli titoli che, si presume, possano dare buoni rendimenti) dei migliori prodotti.
Sfruttare i mercati significa utilizzare le costanti dinamiche di crescita dell'economia globale per mantenere, in primis, ed ampliare, in secundis, il proprio potere di acquisto, soprattutto in un contesto di elevata inflazione come quello attuale.
No alle false illusioni: solo in pochi sono riusciti ad arricchirsi in Borsa.

> EDUCARE IL CLIENTE E GESTIRNE L'EMOTIVITA'.
L'educazione del cliente è compito molto arduo, lo so bene.
Ma non ci si può sottrarre, anzi, perché è proprio qui che il ruolo sociale del Consulente raggiunge, a mio avviso, il suo apice.
Anche perché, per quanti proclami e iniziative si mettano in campo, solo coloro che hanno un rapporto stretto con i risparmiatori possono cambiarne le credenze e modificarne i comportamenti, soprattutto sbagliati.

Da Consulente, concludo invitandoti a prestare la massima attenzione al (più o meno) professionista eventualmente al tuo fianco.
Lo dico sempre e sempre lo dirò: ci sono Consulenti e consulenti!
Indipendentemente dalla banca o società mandante per cui lavorano.
Ogni Consulente ha la sua storia, il suo modo di lavorare, più o meno passione che mette nel suo lavoro e nel rapporto con il cliente.
Scegliti un Consulente che veramente ti sappia educare.
Un Consulente che sia in grado di parlarti e spiegarti le cose in modo semplice, senza tecnicismi o termini poco comprensibili.
La Consulenza dev'essere infatti semplice, deve arrivare.
Il Consulente ti deve rendere il più possibile consapevole, e deve parlare di te e della tua vita, prima ancora che del prodotto.
Solo così, a mio avviso, il ruolo del (bravo) Consulente Finanziario, può veramente definirsi "sociale".