Ma come può un paese incontrare dei gravi problemi economici, e il suo mercato finanziario contemporaneamente volare e toccare dei nuovi massimi storici?
E' questo il caso della Germania nel corso del 2024.
Ma vediamo di fare un passo alla volta...
L'economia tedesca sta vivendo una grave crisi strutturale, più che una flessione ciclica.
Dovrebbe chiudere l'anno in contrazione dello 0,1%, con una produzione industriale scesa del 4,5% in questi 12 mesi.
E' da oltre vent'anni che non si vedono due anni consecutivi di segno meno davanti al Pil della Germania, e per il 2025 le prospettive non sono entusiasmanti, visti anche i dazi minacciati dal neo eletto presidente degli Stati Uniti.
Il punto di sfogo più appariscente della crisi tedesca è la sua azienda-simbolo, la Volkswagen, che minaccia di chiudere stabilimenti in patria per la prima volta nella sua lunga storia.
Eppure, mentre la Germania mostra tutte le debolezze di un modello industriale, politico ed economico che appare scricchiolante, la sua Borsa vola.
Se si guardano i numeri della Borsa di Francoforte, si potrebbe pensare a un'economia sottostante in piena salute.
In realtà, come abbiamo visto, il quadro è molto diverso.
Come ha fatto allora l’indice DAX, rappresentativo delle più importanti 40 aziende tedesche quotate in Borsa, a crescere di oltre il 20% da inizio anno?
È davvero un paradosso?
No, e il motivo è semplice: non sempre la Borsa di un paese rispecchia la realtà economica del paese stesso.
Cosa c’è allora dietro al rally della Borsa tedesca?
1) Fatturato estero predominante
Le aziende incluse nell'indice DAX producono l'84% dei loro ricavi fuori dai confini tedeschi.
Questo significa che, anche se l’economia tedesca rallenta, le grandi multinazionali continuano a crescere grazie ai mercati globali.
2) Concentrazione su pochi titoli forti
Tutti parlano delle poche big tech che spingono sui massimi la Borsa di New York, le famose "Magnifiche 7", ma non meno rilevante è la concentrazione in Germania, dove solo 4 aziende pesano per oltre il 40% dell'intero indice azionario.
La sola SAP, ad esempio, multinazionale che produce sofware gestionali, pesa per il 16,7% dell'intero DAX.
Pensa, da inizio anno ha guadagnato oltre il 70%.
Ma lo stesso discorso vale per Siemens (10% dell'indice), Allianz (8,1%) e Deutsche Telekom (pesa per il 7,5%), che guidano insieme l’intero listino.
Tutte aziende i cui titoli azionari hanno saputo registrare importanti performance da inizio anno ad oggi (+15, +24 e +39% rispettivamente).
Queste considerazioni raccontano che il mercato finanziario di un paese non è un fedele termometro dell’economia reale del paese stesso, ma piuttosto una fotografia delle aspettative sugli utili futuri delle sue aziende.
E, per quanto strano possa sembrare, in Germania i profitti attesi continuano a crescere (+13% stimati dagli analisti per il 2025).
Cosa possiamo allora imparare?
Gli indici azionari riflettono dinamiche globali, settoriali e anche speculative, non tanto (e non sempre) i problemi interni di un paese.
Per chi investe la lezione è piuttosto chiara: diversificare è essenziale.
Investire solo nella Borsa del proprio paese espone i capitali a rischi inutili, mentre puntare su aziende solide con business internazionali offre certamente maggiore resilienza e stabilità nel tempo.
E l’Italia?
Anche la Borsa di Milano è concentrata su pochi settori, in particolare le banche.
Questo la rende vulnerabile agli scossoni economici e politici interni.
Con l’industria tedesca in crisi, il rischio è che anche l’Italia ne subisca i contraccolpi, data la nostra forte dipendenza dal traino tedesco.
Cosa fare allora?
Se vuoi proteggere e far crescere il tuo patrimonio, devi analizzare il contesto con uno sguardo ampio e internazionale.
Non farti ingannare dai numeri di un indice azionario, entra in profondità cercando di capire da dove provengono quei risultati.
Tutte cose certamente non facili per un investitore tradizionale, per questo è importante il ruolo del (bravo) Consulente Finanziario, con il quale sarà possibile costruire una strategia di investimento in grado di proteggere il patrimonio anche nei momenti
di incertezza economica.