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www.davideberto.it2025-06-16
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    LE BANCHE PROSPERANO, MA A QUALE PREZZO PER I CLIENTI?

    Negli ultimi anni, complice il forte rialzo subito dai tassi d'interesse, le banche italiane hanno festeggiato utili record, vedendo addirittura triplicare i loro profitti tra il 2021 e il 2024.
    Ma chi ha tratto beneficio da questo boom?
    Ovviamente i loro azionisti, tra dividendi incassati e rialzo dei titoli quotati in Borsa, ed i manager degli istituti.
    Ma i clienti, ovvero le famiglie e le imprese che con i loro depositi finanziano questo sistema, sono stati esclusi da tutto questo.

    La questione che emerge è chiara: se le banche festeggiano lauti guadagni, i loro clienti continuano a subire le conseguenze di condizioni economiche sempre più svantaggiose.
    Il divario tra ciò che le banche raccolgono dalla loro clientela, e ciò che invece restituiscono, è abissale.

    Per comprendere meglio questa dinamica, è utile analizzare il funzionamento del margine di interesse.
    Da una parte, le banche incassano tassi elevati sui finanziamenti concessi, che superano in media il 4,6% annuo.
    Dall'altra, la remunerazione della raccolta del risparmio è caratterizzata da conti correnti che offrono mediamente uno 0,48%, ma spesso anche meno.
    Questa forbice è stata determinante per il recente boom dei profitti.
    A Settembre la raccolta diretta delle banche italiane da clientela residente ammontava a oltre 2.000 miliardi di €.
    1.300 di questi miliardi erano parcheggiati in conti correnti a vista.
    Tutto capitale pagato zero o quasi, privo quindi quasi di costi per gli istituti bancari, ma utilizzato dagli stessi ad elevata marginalità.

    Un altro elemento che colpisce è l'immobilità delle condizioni contrattuali.
    Durante gli anni dei tassi d'interesse negativi e della crescente inflazione, le banche hanno introdotto costi e commissioni aggiuntive giustificandoli con l'aumento delle spese sostenute.
    Con il ritorno, tuttavia, di una politica monetaria più normale, complice anche il calo dell’inflazione, questi costi non sono stati tolti o, quantomeno, ridotti.
    Persino la Banca d’Italia, con diversi, recenti solleciti, ha più volte chiesto agli istituti di credito di ripristinare condizioni più favorevoli per i clienti.
    Ma, di fatto, poco o nulla è cambiato.

    E i servizi?
    Sempre più modesti, se non proprio assenti.
    Negli ultimi 4 anni le banche italiane hanno ridotto il loro personale di oltre 35.000 unità.
    Ciò ha portato a un risparmio di 3,2 miliardi di €, ma ha anche avuto un impatto significativo sulla qualità dei servizi erogati.
    Oltre al fatto che i dipendenti rimasti si trovano spesso ad operare in forti situazioni di stress, con carichi di lavoro sempre più pesanti.
    Filiali chiuse, tempi di attesa più lunghi, e difficoltà di accesso ai servizi bancari, sono diventati la quotidianità.
    Questa "desertificazione bancaria" porta con se effetti sempre più negativi, specialmente per i piccoli centri urbani e per le aree più periferiche.
    Risultato?
    Per molti clienti accedere a un servizio bancario diventa sempre più complicato e dispendioso in termini di tempo.
    Come non bastasse, in questo 2024 i prestiti bancari alle imprese italiane hanno subito una contrazione (-3,4%) per il quarto anno consecutivo.

    È il momento di riflettere.
    Davvero i clienti possono fare solo gli spettatori?
    La verità è che famiglie e imprese hanno un ruolo centrale nel sistema bancario, e devono esserne consapevoli.
    Le scelte dei risparmiatori possono influenzare il mercato: maggiore attenzione alle condizioni contrattuali, un confronto attivo (non certo passivo...) con il proprio istituto di credito, ed il coraggio anche di uscire dalla propria comfort zone prendendo la decisione di cambiare banca, potrebbero rappresentare un primo passo per riequilibrare i rapporti.
    Ti è capitato di sentirti "lasciato indietro" dalla tua banca?
    Non si può più accettare tutto questo facendo finta di nulla!
    Il tuo denaro merita di lavorare per te, prima ancora che per le banche.
    Insieme possiamo trovare una soluzione.
  • Ti auguro un sereno fine anno, e un buon inizio di 2025.
    Un caro saluto.

    Davide