Nessuno lo può sapere.
Di certo, come durante un lungo viaggio in alta quota, il rischio di incorrere in qualche vuoto d'aria è concreto.
"E' la Borsa bellezza, verrebbe da dire parafrasando Humphrey Bogart, e tu non ci puoi fare niente!...".
Ma qualcosa, in realtà, lo si può fare: valutare per esempio una modalità "alternativa" d'investimento, l'ingresso dilazionato tramite versamenti periodici (PAC), anziché tutto e subito (PIC), in modo da mitigare l'effetto di possibili correzioni.
Certo, in uno scenario rialzista l'investimento in un'unica soluzione (PIC) vince sempre, almeno sulla carta, perché fin dall'inizio il capitale viene messo per intero a lavorare sui mercati finanziari, massimizzando così il principio di capitalizzazione composta
degli interessi, con i guadagni ottenuti che consentono di allargare la base di calcolo su cui matureranno i rendimenti futuri.
Un meccanismo potentissimo che amplifica la crescita del capitale sulla lunga distanza.
Questa strategia richiede inevitabilmente una maggiore tolleranza al rischio e una forte fiducia nei mercati, soprattutto nei momenti
di forte volatilità.
Ci sono sempre, però, momenti in cui i mercati stornano, scendendo anche bruscamente.
Ed è in questo scenario che ha più senso proporre un raffronto.
La strategia del PAC, basata su versamenti periodici, si rivela un metodo efficace per gestire meglio lunghi periodi di performance negative, permettendo di affrontare i periodi complicati di mercato senza subire il
pieno impatto delle correzioni.
Immagina di dilazionare un investimento di 10.000 € in 12 versamenti mensili di pari importo: anche se i mercati scendono durante il periodo, il tuo capitale viene distribuito progressivamente bilanciando l’esposizione al rischio.
Questo approccio si è dimostrato particolarmente efficace in contesti di correzioni significative, come quelle del biennio Marzo 2007-Febbraio 2009.
Ecco i principali vantaggi del PAC:
- Mitigazione del rischio: se il mercato scende, acquisti "in saldo" e investi a prezzi più bassi, aumentando così le possibilità di guadagno futuro nella speranza di una ripresa dei corsi.
- Gestione emotiva: la logica PAC ti protegge dal panico durante le fasi di ribasso, aiutandoti così a mantenere invariata la tua strategia di investimento.
- Flessibilità: puoi adattare gli importi e la durata secondo le tue esigenze.
Attenzione però, perché un dettaglio spesso trascurato può avere un impatto importante sul risultato dell'investimento.
E' assolutamente fondamentale analizzare i costi, PIC o PAC che sia.
I fondi comuni attivi possono avere spese di gestione più elevate rispetto agli ETF, fondi passivi quotati in Borsa che si limitano a replicare l'andamento di un indice.
Attenzione poi alle possibili commissioni di ingresso, calcolate in percentuale sui versamenti periodici.
Fondi ed ETF possono poi avere diritti fissi e/o costi di transazione che potrebbero ulteriormente influenzare i rendimenti netti.
Capisco bene che per un normale investitore non sia semplice comprendere e analizzare tutto questo...
Tirando un po' le somme, quale può essere allora la strategia migliore per te?
Non esiste una risposta unica e secca, perché spesso PIC e PAC starebbero bene insieme, oltre al fatto che la scelta tra i due dipende da diversi fattori, come ad esempio:
1) La tua tolleranza al rischio: riesci a mantenere la calma in caso di forti oscillazioni?
2) Le tue aspettative sui mercati: pensi che i listini cresceranno o subiranno presto una correzione?
3) Il tuo orizzonte temporale: più lungo è, più il PIC può risultare vantaggioso.
La finanza è personale.
Se stai pensando di investire, parti analizzando attentamente la tua situazione attuale e confronta le varie opzioni.
Non lasciare che paura o euforia guidino le tue decisioni.
Chiudo ricordandoti che essere un buon investitore, spesso, non significa altro che conoscere se stessi.
Il problema non è tanto (o solo) come si comportano i mercati e gli investimenti di conseguenza, ma come ci si comporta rispetto ad essi.