Ritengo che la felicità e la serenità futura di una persona non possa prescindere dal raggiungimento dei suoi obiettivi di vita.
Allora, perché non pianificare i propri investimenti partendo dalla base, cioè dagli obiettivi stessi, invece che dalla fine, ossia dai prodotti e dai guadagni sperati?
Investendo, d'altra parte, non si può conoscere in anticipo l'andamento dei mercati e l'intensità di eventuali eventi estremi.
Occorre allora investire mettendo al centro i propri bisogni e le proprie reali necessità, come, ad esempio, gli studi dei figli, il cambio dell'auto, l'eventuale casa vacanze, l'integrazione della pensione futura, o anche "solo" la crescita del
capitale per proteggersi dall'inflazione.
Il primo passo, così, non può essere che quello di dare un tempo, un orizzonte temporale a queste esigenze, a questi bisogni di spesa futuri.
Potremmo così avere in mente il cambio della cucina tra 5 anni, l'eventuale acquisto di un'auto per il figlio maggiore tra 10 anni, così come i suoi studi universitari, un obiettivo di vecchiaia serena tra 25 anni al raggiungimento dell'età pensionabile...
Insomma, obiettivi ben diversi tra loro, con differenti orizzonti temporali e con una differente propensione al rischio conseguente, il tutto da raggiungere con strumenti tra loro differenti.
Tutto questo, con l'aiuto di un bravo professionista di fiducia, porterà alla costruzione di un portafoglio ben diversificato, che possa portare al raggiungimento di questi traguardi attraverso un'appropriata asset allocation.
Solo allora possono entrare in gioco i differenti strumenti di investimento, suddivisi in attività finanziarie (liquidità, obbligazioni, azioni) o attività reali (metalli preziosi, materie prime, immobili...).
Nel tempo sarà poi necessario tenere sotto osservazione l'andamento di quanto costruito, ribilanciando il peso delle componenti del portafoglio quando necessario.
Il tutto con un'importante avvertenza: le inevitabili oscillazioni dei mercati finanziari non devono far perdere il focus rivolto alle esigenze e agli obiettivi (personali e familiari) che si intende raggiungere.
Un esempio per aiutarti a comprendere tutto ciò.
A inizio 2015 due genitori decidono di investire 15mila € in uno strumento azionario globale, utile a finanziare tra 10 anni gli studi del figlio maggiore.
Se nel Febbraio del 2020, con lo scoppio della pandemia, presi dal panico avessero disinvestito tutto per impiegare la somma incassata in uno strumento monetario di breve termine in euro, a fine 2024 avrebbero accumulato poco più di 21mila €.
Se avessero invece mantenuto l'investimento per tutti e 10 gli anni senza mai disinvestire, i 15mila € inziali sarebbero diventati a fine 2024 ben 45.200 €.
Ma, soprattutto, voglio farti capire che l'esigenza di costruire un capitale per gli studi universitari del figlio non è fortunatamente venuta meno con lo scoppio della pandemia e il conseguente crollo dei mercati.
Va allora ben compreso il fatto che investire improvvisando, rincorrendo le mode e le dicerie è un gravissimo errore.
Serve un metodo per percorrere il percorso migliore, con tutti gli strumenti utili ad allestire e monitorare nel tempo il corretto portafoglio, calibrato sulle effettive esigenze e sui valori personali.
Il bravo Consulente Finanziario svolge un ruolo centrale in tutto questo.
Einstein diceva "se vuoi vivere una vita felice, legala a un obiettivo, non a persone o cose".
Sono gli obiettivi (o progetti) di vita i motori principali che ci traghettano verso la felicità, purché affondino le loro radici nei valori che ci appartengono.
Solo allora lavoreranno per dare significato e direzione alla vita stessa.
Al cuore della pianificazione ci sono sempre la persona, ed eventualmente la sua famiglia.
Solo successivamente arrivano le risorse (il patrimonio) che sono, naturalmente, gli strumenti necessari per vivere la vita con serenità e per organizzare il futuro.
Visto e considerato tutto questo, quel metodo che consente di creare un piano d'azione, lasciando aperto il futuro a eventuali azioni correttive che potrebbero nascere dalle sfide che verranno, prende il nome di Goal Based Investing (GBI).
Pur essendo piuttosto chiaro ed evidente che, nella mia professione, molte volte il tema del rendimento fa da "canto delle sirene", sia per la sua facile comprensione (lato cliente), che anche per l'opportunità commerciale (lato intermediario), attraverso
il GBI non si scommette sulle performance future di un titolo o di un mercato, ma si costruisce una relazione che:
> mette la tua vita al centro del processo di consulenza finanziaria, ben prima del mercato e del prodotto di turno;
> definisce i valori su cui basare le scelte di investimento, dal momento che i bisogni, i progetti e gli obiettivi di vita sono sempre collegati ai valori che muovono le decisioni;
> presta attenzione alle emozioni, che sono motori dell'azione e della pianificazione del futuro;
> definisce i tempi di vita (quelli dei bisogni, dei progetti e degli obiettivi) a cui agganciare gli strumenti di investimento più adeguati.
In tutto ciò, il vero rischio si traduce nella probabilità di non riuscire a raggiungere i propri obiettivi di vita.
Così amo pensare al mio lavoro.
Non è solo guadagni e punti percentuali, ma vita di persone e di intere famiglie.
Con i loro obiettivi e, perché no, anche con i loro sogni.