Dritti al nocciolo della questione oggi.
Negli ultimi 20 anni, mentre la ricchezza finanziaria reale cresceva esponenzialmente in altri paesi, l'Italia ha registrato un dato preoccupante: -4%.
Un calo che stride con la crescita di Stati Uniti (+121%), Canada (+64%), Regno Unito (+57%) e Germania (+51%).
Ma cosa sta succedendo nel nostro paese in ambito finanziario?
Perché in Italia, paese di grandi risparmiatori, si assiste all'erosione del capitale finanziario invece di vederlo crescere?
Il problema principale è di tipo culturale: in Italia il 27% della ricchezza finanziaria è ferma sui conti correnti, contro una media europea del solo 9%.
Gli investimenti in azioni sono quasi inesistenti (un misero 3%), mentre in altri paesi europei si arriva al 32%.
Gli italiani hanno mediamente un'eccessiva paura del rischio, e, di conseguenza, esponendosi poco a rischi di tipo finanziario rinunciano a opportunità di crescita del capitale.
I risparmi restano così bloccati in strumenti a basso rischio e a contenuto rendimento, come conti deposito e titoli di Stato, mentre in altri paesi si sa investire con una visione di più lungo periodo.
Una delle ragioni principali di questa resistenza al rischio è la scarsa educazione finanziaria.
Lavoriamo sodo noi, ma l’idea di "far lavorare per noi il denaro" è ancora poco radicata nella nostra mentalità.
In molti casi il mercato azionario viene inoltre visto come una scommessa, una sorta di roulette, piuttosto che come uno strumento strategico di pianificazione per il futuro.
Ma quante volte mi ha sentito dire che investire non significa "giocare in Borsa", né tantomeno scommettere?
Investire è un atteggiamento mentale, una scelta di tempo che deve andare oltre le proprie emozioni.
Un'oculata gestione del capitale permette di ottenere rendimenti sostenibili nel tempo, riducendo il rischio e l’incertezza conseguente con una diversificazione adeguata.
Come riuscire a cambiare allora rotta?
Occorre saper guardare al mercato azionario come a un alleato, non certo come a un nemico da cui stare alla larga.
Questo significa:
- Creare un piano finanziario solido e ben diversificato;
- Comprendere e accettare il rischio come parte integrante di qualsiasi investimento;
- Informarsi, capire le regole e il linguaggio della finanza, affidandosi a professionisti qualificati che possano guidare nella scelta delle migliori soluzioni, orientate al raggiungimento dei propri obiettivi.
E' fondamentale ridurre il gap che si è creato negli anni con gli altri paesi, e aumentare così il nostro potere d’acquisto.
Credo che se i nostri risparmi fossero una pianta, probabilmente ce ne occuperemo tutti i giorni o quasi.
Fragilità, bisogni, progetti.
La vita di ciascuno di noi è scandita da queste 3 grandi aree di interesse che, gioco forza, devono essere sostenute dal punto di vista finanziario.
Le fragilità, i bisogni, i progetti si manifestano nel futuro.
Abitano nel futuro.
Per questo, nel presente, non sempre se ne ha la corretta percezione.
Ma il fatto di avere per tempo messo in atto comportamenti virtuosi di accumulazione e di crescita, con la capacità di alzare lo sguardo all'orizzonte e di saper guardare al futuro, farà tutta la differenza del mondo.
Credimi.