Il dibattito sulla pensione anticipata si riaccende con la nuova misura introdotta nella Legge di Bilancio 2025:
i Fondi Pensione sono stati chiamati in soccorso del sistema pubblico per permettere ai lavoratori di lasciare il lavoro a 64 anni,
invece che dover attendere i 67
previsti dalla pensione di vecchiaia.
Per le future generazioni di pensionati che hanno tutta la contribuzione versata dopo il 1995, la pensione pubblica è interamente basata sul sistema contributivo: l'importo dell'assegno pensionistico dipende da quanto è stato versato durante la
carriera lavorativa e non più dagli ultimi stipendi, come avveniva con il precedente sistema retributivo.
Per chi spera di andare in pensione anticipatamente, ci sono due principali condizioni:
- Pensione anticipata tradizionale: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne.
- Pensione anticipata a 64 anni: almeno 20 anni di contributi versati, ma solo se l'assegno pensionistico è pari, come minimo, a 3 volte l'assegno sociale (per il 2025 circa 1.615 € mensili).
Tale requisito è ridotto a 2,8 volte l'importo dell'assegno sociale per le donne con un figlio, e a 2,6 volte per le donne con due o più figli.
Ed è proprio qui che entra in gioco la previdenza complementare: per chi ha una sua posizione privata in uno o più Fondi Pensione, sarà consentito sommare il valore della rendita INPS a quella del fondo, per arrivare così al valore necessario al pensionamento
.
Se da un lato questa norma amplia le possibilità di pensionamento anticipato, dall'altro introduce un graduale innalzamento del requisito contributivo: chi userà l'opzione della pensione anticipata vedrà la soglia minima di contributi effettivi
salire da 20 a 25 anni dal 2025, e poi a 30 anni dal 2030.
Per chi ha davanti a se ancora diversi anni di lavoro, questo potrebbe essere un ulteriore incentivo a costruirsi una strategia previdenziale fin da subito, sfruttando al meglio i fondi pensione, l'aiuto che verrà dai mercati finanziari nel
corso del tempo (linee ben orientate all'ambito azionario per chi vede tra decenni il traguardo pensionistico!!!...), e utilizzando, nel caso di lavoratore dipendente, da base di partenza il trattamento di fine rapporto (TFR) che va conferito senza
batter ciglio a un Fondo Pensione per aumentare la rendita futura.
Troppo spesso chi inizia a lavorare sottovaluta l'importanza della previdenza complementare, considerando certamente la pensione pubblica come un problema, ma lontano nel tempo.
In realtà, aderire a un Fondo Pensione fin da giovani può portare a costruirsi una solida base economica per il futuro, ora anche con la possibilità di smettere di lavorare prima.
I mercati finanziari, inoltre, possono giocare un ruolo chiave nella rivalutazione del capitale: chi investe in comparti più dinamici può ottenere elevati rendimenti nel lungo termine, rafforzando così il proprio capitale previdenziale grazie al
tempo.
Se vuoi essere libero di scegliere (anche) quando smettere di lavorare, la pianificazione è essenziale!
Impara a vedere la pensione, sempre più, come un progetto di risparmio, perché il futuro lo si può cambiare.
Ma soltanto facendo le scelte giuste oggi.