2 settimane fa, nella mia
4 Minuti di Venerdì 16 Maggio, ti ho voluto parlare delle emozioni che hanno a che fare con il denaro e con l'uso del patrimonio.
Sono partito allora dalla Paura, che, valutando incessantemente i pericoli che incontriamo nel percorso della nostra vita, a volte ci azzecca, mentre altre volte se ne discosta ampiamente.
La razionalità avrebbe tutte le carte in regola per spiegare alla paura che il livello dei toni può essere abbassato.
Il problema è che razionalità e paura parlano purtroppo lingue diverse.
Non si capiscono, ed è quindi difficile immaginare che il dialogo tra loro possa avere un esito positivo.
Questo ha a che fare con il fatto che dati ed evidenze passate non danno certezze sul futuro.
Oltre a questo, ogni volta che siamo coinvolti in crisi finanziarie di un certo peso, la paura ci fa dire "La scorsa volta ne siamo usciti, ma questa volta è diverso".
Così facendo, decidiamo deliberatamente di non imparare dall'esperienza poiché, sempre secondo la paura, le esperienze non si ripetono mai.
Tutte queste dinamiche viziose portano a una semplice constatazione: la forza razionale con cui si contrasta la paura non dipende dalla semplice evidenza dei dati e dei fatti, ma da quanto fermamente si crede in quelle evidenze e in quei dati.
Le evidenze ci possono senz'altro aiutare, ma è la fiducia che si deve attivare.
E' la fiducia a far propri gli elementi razionali e ad ostacolare il dilagare della paura.
La fiducia entra in gioco nella nostra vita tutte le volte che dobbiamo affrontare cose che non abbiamo mai fatto prima o che dobbiamo rifare diversamente.
In pratica, tutte le volte che dobbiamo fare un salto dal noto all'ignoto.
E' la fiducia a dare la forza che permette di fare quel balzo utile ad attraversare il mare dell'incertezza.
Solo la fiducia è in grado di sedare le insicurezze che ci impedirebbero altrimenti il viaggio verso l'ignoto.
Un risparmiatore/investitore vaga tipicamente sotto una pioggia di sali e scendi dei prezzi di mercato, in una selva di "sentito dire" e con una scarsa visione del futuro.
Neppure Mowgli si aggirava per la giungla da solo, figuriamoci una persona con scarse conoscenze dei pericoli che abitano la foresta degli investimenti!
La dinamica di queste emozioni giustifica il poter far conto su una persona di fiducia, come un Consulente Finanziario, che proprio grazie alla sua esperienza riesce a fornire all'investitore le argomentazioni e la forza necessaria (fiducia) per affrontare
e contrastare l'ignoto (paura).
Ovviamente la fiducia va riposta non su un soggetto qualsiasi, ma su una persona con comprovate competenze, che abbia già vissuto e superato esperienze simili in passato.
Sapere che i momenti negativi possono essere superati dà forza e credibilità ai consigli che ci vengono forniti, riportando la percezione delle crisi a un livello accessibile.
Sono ovviamente ben consapevole del fatto che la fiducia non si trova al mercato.
La fiducia è una merce rara che deve essere conquistata.
Proprio per questo, scegliere il proprio consulente di fiducia è l'operazione probabilmente più delicata e a valore aggiunto di tutto il processo di consulenza.
Se la fiducia riesce a fare il suo lavoro e, dialogando con la paura, riesce a calmarla, ecco che nella nostra testa fa capolino una nuova emozione a dare manforte: il coraggio.
Il coraggio è un sentimento derivato.
Il coraggio deriva dalla paura.
Il coraggio nasce dall'affrontare le nostre paure.
La paura affrontata diventa coraggio.
Il coraggio si consolida nel momento in cui la crisi viene superata, ed è così pronto a entrare in campo nelle crisi successive quando la paura torna a urlare e sbraitare.
Il coraggio nasce dall'esperienza vissuta.
Infatti, le esperienze paurose affrontate e superate in passato forniscono il coraggio per guardare oltre, a testimonianza che la situazione attuale non è poi così diversa dalle precedenti.
Se abbiamo già vissuto un'esperienza negativa e l'abbiamo superata, abbiamo di fatto la prova provata che nonostante avessimo pensato che la crisi che stavamo affrontando fosse diversa dalle precedenti, alla fine non lo è stata.
L'andamento non positivo degli investimenti che tanto temevamo è stato poi riassorbito nel tempo.
Nella speranza di averti, con questa mia, trasmesso un po' di fiducia e un po' di coraggio utili ad affrontare i futuri momenti di difficoltà del mercato, ti anticipo che tra due settimane ti parlerò di un sentimento grande e ingombrante quando ci si
relazione con il denaro e con gli investimenti: il rimpianto.
Appuntamento allora a Venerdì 13 Giugno.